In questi anni, abbiamo proposto e realizzato laboratori teatrali in vari istituti di istruzione primaria e secondaria:
- IC SAN CELSO di MILANO
(classi 4° e 5° elementare)
- IC BASIGLIO
(classi 5° elementare)
- IC NOVIGLIO
(classi 5° elementare)
- IC THOUAR E GONZAGA di MILANO (classi 1° elementare)
- IC RITA LEVI MONTALCINI di BUCCINASCO
(classi 1°-2° media) - IC FELTRINELLI di MILANO
(classi 5° superiore) - IC RITA LEVI MONTALCINI di BUCCINASCO
(primaria: classi 5° e secondaria di 1° grado: classi 1°-2° media)
Il "laboratorio tipo" coinvolge un gruppo/classe ed è normalmente strutturato in 10/12 incontri della durata di un'ora e trenta ciascuno (una volta alla settimana).
E' possibile pensare ad un 1° ciclo da ottobre a gennaio ed un 2° ciclo da gennaio a aprile (o in alternativa uno dei due quadrimestri).
Il lavoro verte essenzialmente sulla conoscenza di sé e sulle dinamiche di gruppo e si avvale di attività che hanno il fine di sviluppare il coordinamento motorio e i comportamenti in una situazione relazionale.
L'approccio è esclusivamente ludico e si sviluppa attraverso una serie di giochi.
I giochi, divisi per categorie, affrontano e sperimentano diversi aspetti del lavoro teatrale: lo spazio, il corpo, la voce, il ritmo, la concentrazione e la drammatizzazione.
Spazio: solitamente i ragazzi hanno delle inibizioni nei confronti dello spazio, nel dove collocarsi. Gli esercizi hanno l’obiettivo di rendere i ragazzi consapevoli dello spazio che possono occupare, insieme agli altri, e rappresentano anche un primo approccio al rispetto delle regole; a tal scopo vengono fornite loro norme di comportamento, precise e motivate, che prevengono comportamenti poco produttivi, per il gioco teatrale come per qualunque attività.
Corpo: la percezione sensoriale è il punto di partenza di ogni esperienza e di ogni apprendimento. Gli esercizi di questo laboratorio intendono attivare la sensorialità e la corporeità; sviluppano la percezione di sé e, attraverso questa, la coscienza di sé, per mettersi in relazione con gli altri, per orientarsi e per esprimersi. Il corpo è il principale mediatore delle nostre emozioni. In un lavoro di preparazione al teatro è necessario esplorare le sue infinite capacità espressive, renderlo docile ed efficace. Questo lavoro di scoperta deve essere svolto sempre con grande rispetto e considerazione.
Voce: stimolare l'attenzione e la critica nell'ascolto, nell'uso della voce e dei suoni per dare una forma sonora e un ritmo alle proprie idee. L’intenzione è liberare nei ragazzi quelle potenzialità espressive rimaste inibite. Lo scopo non è tanto portare gli allievi a una dizione corretta e a un potenziamento dell'emissione vocale, quanto renderli consapevoli delle possibilità espressive dell’organo vocale e fornire loro qualche strumento in più per servirsene.
Guidare i ragazzi a comprendere quanto la voce sia fondamentale per veicolare il significato delle parole e per sostenere il senso e il valore del linguaggio verbale. Attraverso esercizi specifici e mirati si dà loro la possibilità di sperimentare che intonazione e ritmo della voce sono importanti veicoli di senso in grado di sottolineare, modificare o addirittura contraddire il significato semantico delle parole e delle frasi.
Ritmo: gli esercizi sul ritmo accrescono la comunicazione tra i membri del gruppo, stimolano l'ascolto reciproco e la ricerca di armonia e contemporaneamente esercitano la coordinazione e il controllo del movimento.
Concentrazione: gli esercizi per la concentrazione consentono di riunire l'energia collettiva attorno a una proposta di lavoro che necessita di attenzione, concentrazione e coinvolgimento. All'inizio di ogni seduta questi esercizi servono a delimitare in modo chiaro il "fuori", quello che si è fatto prima di iniziare il lavoro, e il "dentro", cioè la situazione di lavoro collettivo che si sta iniziando ad affrontare. Anche nel corso di una seduta è sempre utile inserire questi momenti in cui l'energia del gruppo viene rivitalizzata.
Drammatizzazione: porre come obiettivo la preparazione di uno spettacolo è un importante stimolo al lavoro del gruppo. Esibirsi di fronte ad un pubblico è un’esperienza molto arricchente. Tuttavia il momento dello spettacolo di fine corso non è un obiettivo, bensì una fase del lavoro importante e delicata. In questa fase gli allievi acquisiscono autonomia e un dato fondamentale: per creare occorre rispettare delle regole; disciplina e rigore non escludono il divertimento. Lo spettacolo quindi non è e non deve diventare l'unico obbiettivo del fare teatro insieme. Un evento teatrale non si realizza se si hanno grandi mezzi, ma se si è fatto un buon lavoro, se cioè i ragazzi hanno qualcosa da dire e un po’ di "grammatica" teatrale per farlo. Il gioco drammatico fa ricorso a tutte le tecniche esercitate in precedenza (concentrazione, corpo, voce, ritmo), ma soprattutto all'immaginazione che va incoraggiata attraverso la proposta di stimoli diversi.
spazi richiesti e indicazioni pratiche
Un'azione teatrale presuppone che uno spazio (sia esso un'aula, una piazza o un palcoscenico) sia definito come spazio teatrale.
Lo spazio teatrale è uno spazio magico e separato. Anche nel corso degli esercizi e dei giochi, è importante definire sempre lo spazio dell'azione e incoraggiare i partecipanti ad esplorarlo, a conoscerlo e a utilizzarlo nel migliore dei modi.
Per poter sviluppare il percorso sarà quindi necessario avere a disposizione uno spazio ampio da poter utilizzare in modo esclusivo (senza osservatori esterni o pubblico improvvisato) e che la sede rimanga invariata fino alla fine del laboratorio (ad esempio la palestra o aula di psicomotricità) e la possibilità di utilizzare uno stereo per eventuali esercizi con la musica.
E' inoltre richiesta la presenza di almeno una/un insegnante per classe durante lo svolgimento del laboratorio teatrale.
I partecipanti dovranno portare vestiti comodi che consentano loro di muoversi liberamente. Ai piedi è consigliabile indossare calze antiscivolo o scarpe da ginnastica.